L’EMISSIONE DI FATTURE ELETTRONICHE AI CLIENTI DI STUDIO (Evitiamo di predicare bene e razzolare male)

Autore: Giuliano Ravasio FATTURAZIONE ELETTRONICA Creato: 24 Marzo 2017

Di recente trovandomi ad incontrare colleghi “commercialisti digitali” ho voluto “provocatoriamente” porre una domanda: “dal 1 gennaio 2017 è ufficialmente in funzione la fatturazione elettronica tra operatori economici privati tramite il Sistema di Interscambio (SDI); vorrei sapere quanti di voi hanno attivato tale funzionalità per emettere, nei confronti dei propri clienti,  fatture elettroniche tramite SDI?

La risposta non è stata esaltante su circa 25 commercialisti presenti in sala, solo 4 hanno risposto positivamente. Ma non basta su mia ulteriore richiesta, di questi 4 colleghi 3 hanno riferito di aver inviato le fatture elettroniche tramite SDI utilizzando come indirizzo finale la casella PEC del destinatario; mentre uno solo dei colleghi ha riferito di aver inviato le proprie fatture elettroniche utilizzando come indirizzo di destinazione il campo “codice destinatario”, permettendo così ai propri clienti di superare l’evidente inefficienza di gestire il ciclo passivo delle fatture elettroniche B2B tramite PEC .[1] 

La provocazione ha innescato la discussione: quasi tutti i colleghi erano concordi nel ritenere che l’invio delle fatture alla PEC del destinatario, risulta essere un sistema semplice per chi emette la fattura ma decisamente scomodo e fastidioso per chi la riceve.

Di fatto chi riceve la fattura nella propria casella PEC (ammesso che la casella di posta sia capiente e venga letta) per processarla deve “spacchettare” la PEC, estrarre il file che contiene la fattura formato XML, e procurarsi il “foglio di stile” da abbinare al file xml, appositamente predisposto dalla Agenzia delle Entrate[2].

Chi invece riceve la fattura che è stata emessa ed inviata con utilizzo del codice destinatario, può trovarsi alternativamente in due diverse posizioni, vale a dire:
a)operatori che si sono accreditati presso lo SDI e hanno ottenuto un proprio codice destinatario (molto pochi, prevalentemente quelli che hanno avuto la necessità di inviare molte fatture alla PA),
b)altri operatori, i più, che ad oggi non si sono accreditati presso il SDI e che quindi non dispongono di un proprio codice destinatario.

I primi non noteranno novità poiché riceveranno le fatture tramite il canale di collegamento che con dell’accreditamento hanno adottato per l’invio delle fatture elettroniche verso la Pubblica Amministrazione; sono operatori che hanno già fatto ampia esperienza con il formato XML e che, probabilmente, avranno impostato anche un sistema di conservazione a norma delle fatturePA.

Gli altri operatori invece, quelli che non hanno richiesto ed ottenuto un proprio codice destinatario, riceveranno da un intermediario incaricato dall’emittente (provider dell’emittente) una comunicazione di posta elettronica ordinaria con la quale il provider fornirà loro le coordinate web (Indirizzo del sito, ID e password) con le quali accedere al proprio portale per scaricare il file XML contenente la fattura elettronica. Per il ricevente ci saranno poi numerosi vantaggi:
- avrà una immediata visualizzazione della fattura  in formato leggibile;
- potrà agevolmente inviare al proprio fornitore le notifiche di esito della fattura;
- potrà disporre di una agevole consultazione di tutte le fatture elettroniche ricevute tramite l’intermediario incaricato;
- potrà inoltre agevolmente estrarre in formato xml i flussi di fatture ricevute per l’inserimento diretto nei proprio gestionale di contabilità;
- potrà a sua volta comunicare ad altri suoi fornitori il codice destinatario individuato nella fattura che ha ricevuto ed i suoi fornitori potranno utilizzarlo per inviargli le proprie fatture elettroniche tramite il SDI.

Tuttavia, nulla esclude che, contestualmente, l’operatore economico destinatario delle fatture possa a sua volta anticipare il proprio fornitore comunicandogli un diverso codice destinatario, diverso dal precedente che lui stesso ha ottenuto per accordo con un diverso proprio provider di servizi telematici. Può quindi realizzarsi il caso che un operatore economico possa ricevere fatture elettroniche che gli sono state inviate da fornitori che hanno utilizzato più di un codice destinatario ottenuto ciascuno da un diverso provider.

In conclusione per raggiungere l’obiettivo di una digitalizzazione consapevole dei nostri studi (che a tutti darà grandi vantaggi) non possiamo solo cercare di convincere i nostri clienti ad adeguarsi al più presto al nuovo sistema di fatturazione elettronica strutturata (formato xml) ma dobbiamo invece essere noi stessi i primi ad adottare la fatturazione elettronica utilizzando il sistema di  trasmissione più conveniente, ovvero quello che prevede l’uso del codice destinatario.

Per i nostri studi, cogliere e far cogliere ai nostri clienti l’enorme vantaggio competitivo implicito nella scelta di passare alla fatturazione elettronica, in particolare con utilizzo di un intermediario informatico che faccia da provider nel servizio di invio tramite SDI, sarà sicuramente fondamentale per la soddisfazione del cliente e per la conseguente sua fidelizzazione nei nostri confronti.

Giuliano Ravasio
Referente territoriale Regione Friuli Venezia Giulia

 

[1] Punto 1.1.4. del protocollo di fatturazione proposto dalle specifiche tecniche. 

[2] www.fatturapa.gov.it/export/fatturazione/it/normativa/f-2.htm



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